Mai una gioia...

Mai una gioia…

Questa sembra essere l’esclamazione preferita del fermodellista italiano in occasione delle novità presentate dai produttori alle fiere annuali!!

Mi tornano in mente allora gli anni in cui i modelli “italiani” erano prodotti da una unica azienda sulle rive del manzoniano lago. Il catalogo di quella che, per anni, è stata l’unica effettiva realtà del mercato, e del quale conservo gelosamente copia digitalizzata, non era poi così ricco di modelli italiani, ma ci ha fatto comunque sognare perché, oltre ai modelli, offriva un sistema per mezzo del quale si poteva arrivare passo dopo passo a costruire una ferrovia in miniatura.

Vi chiederete perché fino a questo punto non abbia ancora nominato il marchio… ma semplicemente perché non vi è alcuna necessità; il sistema modello – armamento – infrastruttura – controllo dell’Italia di quei tempi è unico e mai emulato in toto, e quindi non confondibile con altri.
Spesso ci diciamo che il fermodellismo si è evoluto nel tempo; sicuramente la qualità delle produzioni e delle installazioni è di molto aumentata, ma questo, per quanto riguarda il sistema, in Italia non è successo. Quel sistema era già evoluto, anzi rivoluzionario, in quanto si passava dal giocattolo al modellismo vero e proprio, in quanto chiunque, seguendo le istruzioni, poteva portare a termine una installazione di tutto rispetto.

Quindi alla domanda “Che cosa vorresti vedere in occasione di…” semplicemente rispondo: “Un sistema!!!”
E già… vorrei vedere che quel modello italiano che mi piace potesse, ad esempio, sgranchirsi le “ruote” su binari prodotti in Italia, magari stesi, come si suggeriva una volta, accanto ad edifici e strutture ferroviarie in scala scelte con cura, che si armonizzino fra loro e rendano tutto l’insieme plausibile; mi piacerebbe tornare a sognare sfogliando un catalogo, magari con meno modelli, ma con più accessori e, perché no, anche con un manuale di tracciati.

Mi viene da dire che non sempre l’evoluzione va nella giusta direzione. Nel caso italico aver fatto sparire i binari ha relegato i modelli in vetrina, e se con i modelli non ci giochi corri il rischio di passare il tempo in attesa che il mercato ti proponga qualcosa di nuovo… da lasciare nella scatola… “che sennò si impolvera”

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