Quando ebbe il via il progetto del plastico, ben 13 anni fa, molti strumenti non erano ancora facilmente disponibili, o comunque avevano prezzi di mercato non accessibili al modellista.
Ogni dettaglio scenico doveva essere realizzato a mano e, per quanto “esperto” fosse il modellista, era veramente difficile scendere nel dettaglio della scala H0. Quando poi un particolare modello doveva essere riprodotto in serie la lavorazione diventava estenuante.
In tali casi una soluzione era creare un “master”, ricavarne uno stampo e utilizzarlo per creare più modelli in resina da colata. Abbiamo utilizzato questa soluzione in molti frangenti quali, ad esempio, la riproduzione di infissi, cornici e aggetti per i fabbricati del plastico, plinti per la palificazione, tutto ciò che richiedeva un certo numero di oggetti in serie.
Con il passare del tempo iniziarono ad apparire le prime stampanti 3D FDM (fused deposition modeling), per intenderci le stampanti a filo, con le quali era ed è possibile riprodurre oggetti di discrete dimensioni. Non è oggetto di questa trattazione la stampa 3D, per la quale esistono e sono facilmente accessibili tantissime informazioni e contributi video, ma qualche notizia in più è necessario darla.
La stampa 3D per l’hobbista può essere vista come un insieme di strati che vengono sovrapposti; il modello viene effettivamente tagliato in sottili fette (layers) rispetto al piano di appoggio e le stampanti creano, fetta dopo fetta il modello. Appositi software convertono il modello 3D in istruzioni per la stampa.
Il limite per le stampanti FDM è da un lato lo spessore del layer, dall’altro il diametro dell’estrusione che va da 0,1 mm in su. Il minimo spessore ottenibile è dato dalla seguente formula: altezza minima=0,25 * diametro, che, nella migliore delle ipotesi ci porta a layers pari a 0,025 mm, una buona risoluzione per oggetti di dimensioni discrete. La velocità di stampa è proporzionale a questi valori, più bassi i parametri più lenta la stampa. Non tutte le stampanti FDM possono però arrivare a queste risoluzioni. Per un maggior dettaglio l’impegno economico dell’acquisto diventa oneroso per l’hobbista.
Per ottenere dettagli più fini è necessario ricorrere ad altri tipi di stampa e tipicamente la stampa in resina. Con prezzi contenuti, assimilabili a quelli di un modello di locomotiva con sound, è possibile acquistare una stampante hobbistica MSLA (Masked Stereolithography Apparatus) e gli accessori necessari. Con layers di 0,01 mm è possibile ottenere modelli molto accurati per la scala H0.
Il nostro laboratorio ha accolto la prima stampante FDM nel 2015. Con essa abbiamo realizzato opere d’arte, fabbricati, strumenti di lavoro, contenitori e tanto altro; nel 2022 ha trovato dimora anche una stampante MSLA.
Chiaramente la Tua preparazione informatica Ti permette di lavorare liberamente, creando quello che vuoi e non limitando la scelta dei particolari a quello che si trova in rete.
Queste capacità tecniche, oltre alla creatività Ti fanno realizzare quello che vuoi, sia di oggetti, di impianti che di soluzioni.
Quando vedo le Tue realizzazioni o quelle, per esempio, di Carlo Borra e i suoi colleghi, desidero imparare, nei limiti delle mie attitudini e della mia preparazione specifica, sempre di più.
Mi meraviglia la rinuncia che molti modellisti praticano, non volendo crescere nelle competenze specifiche.
Io credo che la Tua capacità e la Tua esperienza sarebbero utili a molti e mi batterò per utilizzare i Tuoi insegnamenti.
Credo che la nuova realizzazione del Tuo plastico meriti una visita al più presto.
Con molta stima e apprezzamento
Umberto
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