Magnorail, posizionamento del pannello

Magnorail… e anche la più piccola auto si muove

La nostra aspirazione, a lavori terminati, è che ogni angolo del plastico possa avere qualcosa in movimento. Abbiamo lasciato, dove possibile, il maggior numero di binari in vista, cercando, per quanto possibile, di rispettare l’armonia del tutto ed evitare irrealistici affollamenti. La parte centrale del plastico offre una visuale dove i convogli transitano con ritmi cadenzati. Con transiti in stazione e lungo le linee di parata, con manovre e fermate in stazione, l’orario propone sempre un po’ di movimento e lo spettatore non rischia di annoiarsi. Il problema riguarda più l’area degli elicoidali, ovviamente nascosti. Per l’elicoidale di sinistra il movimento è assicurato dalla diramazione della linea secondaria; qualche transito e un P.L. che si aziona conseguentemente. Sopra l’elicoidale destro un semplice, anche se accurato paesaggio non ci soddisfa e altri binari non è proprio il caso di metterne.

Ed ecco che i Francesi ci vengono in aiuto. Ci imbattiamo in questo (relativamente) nuovo sistema, alternativo al Faller Car System, denominato Magnorail che permette il realistico movimento di mezzi su gomma, anche quelli più piccoli. In estrema sintesi si tratta di una “catena” che scorre all’interno di una apposita e flessibile sede trainata da uno o più motori. La catena può ospitare magneti cubici. Il tutto viene coperto dalla riproduzione della strada. I mezzi sono dotati di magneti cilindrici. L’accoppiamento (a distanza nella nostra interpretazione) fra i magneti rende solidale il mezzo con la catena e ne permette lo spostamento lungo il tragitto disegnato. Il tragitto è tipicamente un punto/punto ai cui capi una corona di ridotte dimensioni permette al veicolo di impegnare la strada in senso inverso.

Ovviamente la velocità e la distanza fra i veicoli è fissa e i mezzi circolanti non possono singolarmente fermarsi, a differenza del sistema Faller. Di questo a noi non piace soprattutto il fatto che i mezzi partono e si arrestano di colpo ( a meno che non si implementi un difficile e complesso controllo via infrarossi), inoltre il fatto di dover mettere in carica i singoli mezzi è decisamente scomodo. Da ultimo, mezzi più piccoli di un furgone non sono motorizzabili.

Nel nostro caso abbiamo optato per far circolare 3 autoveicoli: Un Ape Piaggio 50, una Fiat 500 di prima generazione e un furgone ad uso Navetta. Quale è la logica della scelta? In prima istanza le ridottissime dimensioni dei primi due, in seconda istanza perché intendiamo movimentare la scena con la fermata della navetta e la sua ripartenza dopo un immaginario carico e scarico passeggeri. Quando? quando gli altri due mezzi sono nascosti nelle gallerie terminali che ospitano i loop di ritorno e cambio corsia.

Veniamo ora ai dettagli realizzativi. Il circuito occuperà buona parte dello spazio disponibile sopra l’elicoidale. Per prima cosa realizziamo il supporto in forex da 5 mm. Questo ci servirà per ospitare il sistema Magnorail e anche parte del paesaggio, ivi compresa la riproduzione parziale del borgo medioevale di “Antria ” (a pochi chilometri da qui).
Prima che vi sorgano domande il sistema in oggetto è disponibile presso il produttore. Noi abbiamo pensato bene di farcelo in casa ed adattarlo alle nostre esigenze. I pezzi sono ispirati a quelli di produzione, disegnati al CAD e stampati 3D.
Lungo lavoro è stato unire le maglie della catena, rese solidali e mobili con perni in plastica. Ricordiamo che ogni maglia può ospitare un magnete cubico al neodimio (si infila a pressione) e che per ogni veicolo sono necessari due magneti (con distanza direttamente proporzionale alle dimensioni dello stesso) sulla catena e due magneti cilindrici sul fondo del veicolo.

Magnorail, assemblaggio del circuito
Magnorail, assemblaggio del circuito

Come si può vedere dall’immagine qui sopra le guide della catena sono avvitate alla struttura. In corrispondenza delle parti terminali sono stati piazzati i motori di trascinamento (in prima istanza un solo motore, in seguito è stato necessario aggiungerne un altro) e le corone di inversione. Il percorso si snoda fra due gallerie a diversi livelli.

Per poter azionare le due ruote gommate che trascinano la catena abbiamo bisogno di un motoriduttore. La nostra scelta ricade su un attuatore a 12 Vdc, 62rpm. L’asse di questo si inserisce nella prima ruota gommata. Questa, tramite un ingranaggio solidale e sottostante aziona la sua reciproca. La catena viene così trainata su entrambi i lati.

Motoriduttore
Motoriduttore

La velocità ottenuta non è elevatissima. In ogni caso, se non la ritenessimo adeguata è sempre possibile sostituire i motoriduttori.

Installiamo il primo motoriduttore e la sua scatola di trasmissione. L’eventuale manutenzione o sostituzione sarà possibile agendo sulle viti che lo rendono solidale con la scatola ingranaggi. Verificato che un solo attuatore non è sufficiente, provvediamo ad installarne un altro in corrispondenza del secondo anello di ritorno. Entrambi sono nascosti nelle gallerie.

Installazione motoriduttori
Installazione motoriduttori

I due motoriduttori saranno gestiti come due motrici e pertanto controllabili dal nostro sistema DCC. Utilizzando due schede di conversione da analogico a digitale destinate ad un rotabile sprovvisto, installiamo due decoder ESU che piloteranno gli attuatori.

Alloggiamento decoder DCC
Alloggiamento decoder DCC

Inizializziamo i decoder assegnando in#CV1 gli indirizzi 31 e 32, in #CV19 l’indirizzo 32 (consist), poi aggiustiamo #CV5 e #CV6 (massima e media velocità) per equiparare gli rpm dei due motori. I due selettori raffigurati qui sotto ci permettono di agire singolarmente sulla configurazione dei decoder.

Deviatori per la programmazione dei decoder
Deviatori per la programmazione dei decoder

Dobbiamo a questo punto determinare un punto di arresto. Per la rilevazione della posizione della catena inseriamo un sensore di Hall che sarà attivato da una coppia di magneti posti a debita distanza(diversa e maggiore di quella dei magneti di ogni veicolo circolante).

Punto di rilevazione con magnete di Hall
Punto di rilevazione con magnete di Hall

Il sensore sarà collegato ad un circuito di rilevazione Loconet , per il quale ci avvaliamo del progetto (utilizzabile a fini non commerciali) pubblicato da DCCWorld. Modifichiamo lo schema per le nostre esigenze e lo proviamo con il nostro breadboard, verificandone il puntuale funzionamento.

circuito di prova
circuito di prova

Qui sotto il PCB che faremo realizzare da un service. Il circuito comunicherà alla centrale il passaggio dei magneti. Il software Traincontroller, tramite macro, verificherà la distanza fra due attivazioni (i due magneti descritti sopra). Se questa sarà maggiore della distanza di tutte le altre coppie di magneti, quelle che trascinano i veicoli, fermerà dolcemente i motoriduttori. Il nostro furgone navetta si arresterà nel punto prescelto, mentre gli altri due mezzi saranno nascosti in galleria.

Rilevatore di posizione Loconet
Rilevatore di posizione Loconet

Predisponiamo ora la sede stradale. Utilizziamo polistirolo ad alta densità livellato con taglierino e carta abrasiva, che ci permette di avere una schiena d’asino realistica.

Predisposizione sede stradale
Predisposizione sede stradale

Prima di procedere con la pavimentazione realizziamo con il forex da 3mm il muro di sostegno della futura piazzetta del borgo.

Muro di sostegno
Muro di sostegno

Applichiamo ora alla sede un rivestimento in acetato trasparente. Questa sarà a contatto con la parte superiore della catena, rendendo più agile lo scorrimento della stessa. I magneti sulla catena, infatti, saranno attratti da quelli sui veicoli. Mentre quest’ultimi non toccheranno la sede stradale, i primi scivoleranno sulla parte inferiore dei fogli trasparenti. Per l’applicazione utilizziamo nastro biadesivo 3M ad alta aderenza.

Applicazione dei fogli di celluloide
Applicazione dei fogli di acetato

Applichiamo ora l’imitazione della pavimentazione. Disegniamo un pavè e lo stampiamo su carta tipo Fabriano da 200gr. Posizioniamo i vari pezzi utilizzando il medesimo nastro biadesivo. Il pavè terminerà in corrispondenza dell’ingresso principale del borgo medioevale. Da lì la pavimentazione sara in asfalto, realizzato con la stessa modalità.

Pavimentazione in cartoncino
Pavimentazione in cartoncino

Sagomiamo quindi un marciapiede e lo inseriamo fra il muro e la pavimentazione. Applichiamo tombini dove servono.

Marciapiede
Marciapiede

Installiamo i supporti che sosterranno il modulo. Questo sarà amovibile per l’ispezione dell’elicoidale.

Magnorail, posizionamento del pannello
Magnorail, posizionamento del pannello

In questo video una prova di funzionamento, ancora senza la fermata prevista, ma con parte del paesaggio realizzato che descriveremo nello stato avanzamento lavori di aprile.

4 commenti su “Magnorail… e anche la più piccola auto si muove”

  1. Ci stupisci sempre, con delle meraviglie e rarità nel panorama del modellismo… e sei irraggiungibile nel realizzare in proprio, ad altissimo livello, idee e scenari. Non vedo l ora di tornare a vedere dal vivo gli ultimi sviluppi

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